Quelli che vennero prima by Freschi Borgese Maria

Quelli che vennero prima by Freschi Borgese Maria

autore:Freschi Borgese, Maria [Freschi Borgese, Maria]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Romance, Historical
ISBN: 9798501390508
Google: swKlEAAAQBAJ
Amazon: B0948JYD7M
editore: Saga Egmont
pubblicato: 2023-01-16T15:20:34+00:00


VIII.

— Caro Luigi – disse una volta la madre al figlio dopo tre anni da che s'era trasferita a Firenze, – qui bisogna tirare i remi in barca e restringersi. La famiglia cresce.

Già erano nate la Bianchina e la Pia e a quei dodici «mangia-a-ufo» – così Bettina chiamava la servitù – s'era dovuto aggiungere tutte e due le volte la balia, perchè la Luisa sosteneva di non potere allattare.

— Mah! Anche per questo, i tempi non sono più gli stessi! Io – e Bettina scandiva la frase – ne ho avuti sei di figli, e tutti e sei me li sono allattati.

Luigi, sempre con quell'aria trasognata, tutto dedito agli studi, ai poveri, ai malati, non domandava altro che di semplificare la vita, e la moglie, interrogata in proposito, disse al marito:

— Lo sai, non m'intendo di nulla io, e se tu e la mamma siete d'accordo, fate quello che credete, che certo sarà per il meglio.

La famiglia, in verità, avrebbe potuto continuare a vivere in quel grandissimo palazzo che soltanto fra sale e salotti, con le pareti coperte di damasco, ne aveva dieci. E anche avrebbe potuto mantenere il tiro a quattro e tutta la servitù. Ma a Bettina sembrava, e non a torto, dato il genere di vita agiato, ma semplice, che aveva imposto a tutta la famiglia, uno sperpero tener chiusa più della metà del palazzo e mantenere tutti quei servi che stavano a oziare ore e ore nei cortili.

Per Luigi poi, tutto quel lusso, in contrasto coi suoi principii, era causa di vero e proprio tormento.

Bisognava, sì, riprendere magari un intero stabile perchè erano molti in famiglia e perchè la Luisa, difficilmente si sarebbe potuta abituare in un solo quartiere. Avrebbero continuato a fare una vita larga perchè i mezzi c'erano, ma senza sperperi e con meno preoccupazioni inutili.

Il palazzo sul Lungarno fu venduto insieme con molta mobilia e con quadri di scuola veneziana che la Luisa aveva ereditato dai suoi che erano di origine veneta.

Alcuni servi furono messi in pensione, altri licenziati. Fu tenuto il cuoco, Serafino, e Marco, il cocchiere, che oltre a occuparsi di Corallino, l'ultimo cavallo restato per attaccare alla carrozza – la quale serviva più che altro a Luigi per le visite ai malati – doveva sbrigare anche altre mansioni.

Di donne c'era l'Annina, cameriera particolare della Luisa, che la suocera non riusciva a digerire. Parlando di lei, la chiamava «quella peste» e la giudicava una fraschetta, capace soltanto nel mettere in fronzoli sua nuora.

E cercava, col lanternino, tutti i motivi per coglierla in fallo, e per rimproverarla, con la speranza nel segreto del cuore, di seccarla tanto, in modo che si licenziasse. Ma la nuora la proteggeva, e sembrava che non potesse farne a meno.

Da Lucca, la Bettina aveva fatto venire la Maria con una giovanissima figlia, la Carmela. Bettina sperava di fare della ragazza una cameriera perfetta, una donna di fiducia. La Maria si sarebbe occupata principalmente delle bambine e di Armando.

Odoardo era stato messo da prima in un istituto



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